giovedì 31 marzo 2011

Ancora novità!

Riporto una sintesi presa dal Blog dell'Arch. Kristian Fabbri in merito alla pubblicazione del Decreto rinnovabili o decreto Romani.


Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 71 del 28-3-2011 - Suppl. Ordinario n.81 il Decreto Legislativo 3 marzo 2011 n.° 28 “Attuazione della direttiva 2009/28/CE sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili, recante modifica e successiva abrogazione delle direttiva 2001/77/CE e 2030/30/CE”
Le novità per l’edilizia
- obbligo nei contratti di compravendita e locazione di inserire apposita clausola con la quale si da atto di aver ricevuto le informazioni e la documentazione in ordine alla certificazione energetica degli edifici (art.11 comma 1 lettera c) che introduce un nuovo comma 2-ter all’art. 6 comma del Dlgs 192/2005)
- dal 1° gennaio 2012 obbligo di riportare negli annunci di vendita commerciale l’indice di prestazione energetica contenuto nell’attestato di certificazione energetica;
- nuovi limiti per la dotazione minima di energia da fonti rinnovabili nel caso di nuove costruzioni o ristrutturazioni rilevanti: il 50% dell’energia termica per la produzione di acqua calda sanitaria e, dal 1° gennaio 2017, il 50% dell’energia termica per il riscaldamento, raffrescamento ed acqua calda sanitaria (il 20% dal 31 maggio 2012, e il 25 % dal 1° gennaio 2014);
- gli obblighi di cui sopra non possono essere assolti mediante impianti termici per la produzione di energia termica alimentati esclusivamente elettrica da fonti rinnovabili. Ad esempio l’energia elettrica prodotta da un impianto fotovoltaico che alimenta un pompa di calore elettrica (o un pannello radiante elettrico) non può essere computata per soddisfare i limiti di dotazione minima di impianti a rinnovabili di cui sopra;
- nuovi limiti per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, dal 1° gennaio 2017 la potenza elettrica da fonti rinnovabili minima installata dovrà essere pari a 0,5 kW per metro quadro di superficie.

Il Dlgs 28/2011 contiene ulteriori elementi in merito ai criteri di incentivazione (regime di sostegno) dell'eneriga prodotta da fonti energetiche rinnovabili:
- dovrà ri-aggiornare il Contoenergia per il fotovoltaico (IV° Contoenergia elettrico)
- elimina la detrazione del 55% degli interventi di riqualificazione energetica sostituendolo con un "riconoscimento in bolletta" di una quota parte dei costi sostenuti (Contoenergia Termico), con modalità ancora da definire.

(Riproduzione riservata. Il materiale contenuto è consultabile e riproducibile a patto di citarne fonte ed autore ed i relativi link).



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mercoledì 30 marzo 2011

Ma il fotovoltaico è bello o brutto?


Gli impianti di produzione di energia elettrica da fonti alternative sono (o meglio dire erano, ma questa è un'altra storia) attualmente fortemente incentivati dallo stato a spese di tutti gli utenti e fortemente auspicati da tutti (ecologisti compresi?). Quando dalla teoria si passa alla pratica sorgono i primi problemi e molte sono le forze che spingono alla limitazione dei grossi impianti a terra, specie nelle aree agricole, magari a favore di impianti più piccoli nelle coperture di case e capannoni. Condivido per una serie di motivi logici: meglio che il terreno sia coltivato e non diserbato chimicamente, solo per dirne una, ma anche questa è un'altra storia.


Il dubbio che mi assale da Architetto è invece il seguente: Un impianto solare fotovoltaico a terra o in copertura è veramente "brutto"? Analogamente ci si può chiedere se una fila di torri eoliche siano veramente brutte e contrarie alla tutela del paesaggio. Guardando i regolamenti di Comuni e Regioni pare che la risposta sia gia stata data e che questa sia affermativa, bisogna nasconderli con siepi, non farli in zone tutelate, tenerli bassi e radenti le coperture (in maniera spesso antieconomica), produrre documentazione e immagini tendenti a dimostrare che questi impianti siano in realtà poco visibili, nascosti, coperti (anche ciò non è logico, il vento aumenta sulle alture esposte e visibili, il sole diminuisce se ho un albero o una siepe ad ombreggiare).

Però viaggiando un minimo si vede invece che zone che hanno ancora un paesaggio molto più tutelato e importante della nostra pianura emiliana (mi viene in mente l'Alto Adige per stare da noi e quasi tutta la Spagna per esempio) non hanno invece troppi problemi a riempire di eolico o di fotovoltaico? Forse da loro il pesaggio non è tutelato (ne dubito fortemente) o forse semplicemente tali elementi non sono annoverati fra quelli che possano "rovinare un paesaggio". Forse perché il paesaggio è rovinato più dal fatto di costruire ovunque qualunque cosa lecita o illecita o espandere città e paesi fino a far scomparire la campagna e le aree verdi. Forse questo rovina il paesaggio, non una fila di torri eoliche e un campo fotovoltaico!


Ora mi chiedo: chi ha fatto un capannone industriale o una intera zona industriale si è mai posto questi problemi? Le ammisitrazioni impongono di fare stabilimenti produttivi nascosti da file di alberi? Esistono file di siepi o alberi che circondano le zone industriali o le stalle o i gasdotti o torri di trivellazione o ripetitori televisivi o antenne per cellulari o raccordi autostradali o le discariche o i depositi di materiali edili, ecc. ecc.? Possiamo dire che tutte queste attrezzature sono necessarie ma sicuramente non sono belle da vedere. Eppure le troviamo dappertutto comprese zone paesaggistiche, centri storici, perfino nei pressi di zone dichiarate patrimonio dell'umanità!


Solo per il fotovoltaico e l'eolico si fanno normative particolari finalizzate a nasconderle. Sicuramente è più bello se attorno c'è la siepe, ma mi chiedo: per quale motivo? Posso dunque costruire una casa orribile solo per il fatto che poi la nascondo con una siepe? No, la casa orribile la posso fare tranquillamente senza che nessuno me lo impedisca, invece un bell'impianto fotovoltaico devo nasconderlo. Perchè?




Aggiornamento:
Al riguardo segnalo un interessante articolo dove dati alla mano si riporta come le proteste di cittadini spesso non facciano distinzione fra impianti inquinanti e fonti rinnovabili, come se una centrale atomica e una eolica avessero in comune non solo il fatto di produrre energia elettrica ma anche il fatto che ovunque la si progetti ci si troverà in contrasto coi cittadini del luogo!


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venerdì 11 marzo 2011

Modifiche alla certificazione


Il decreto rinnovabili contiene anche modifiche in merito alla certificazione energetica ed in particolare l'obbligo di indicare la classe energetica negli annunci immobiliari, come auspicato da più parti per rendere veramente efficace tutto il sistema della certificazione energetica (dove per efficace si intende in grado di promuovere realmente la ristrutturazione energetica del patrimonio immobiliare esistente, quello più numeroso e inquinante oltre che energeticamente costoso).
In Emilia Romagna ciò sarà già legge o dovrà essere recepito? Misteri del federalismo!

Riporto la news Acca, sempre puntuale:

Certificazione energetica degli edifici
Nei contratti di compravendita o di locazione di edifici o di singole unità immobiliari è inserita apposita clausola con la quale l'acquirente o il conduttore danno atto di aver ricevuto le informazioni e la documentazione in ordine alla certificazione energetica degli edifici. Nel caso di locazione, la disposizione si applica solo agli edifici e alle unità immobiliari già dotate di attestato di certificazione energetica.
Nel caso di offerta di trasferimento a titolo oneroso di edifici o di singole unità immobiliari, a decorrere dal 1° gennaio 2012 gli annunci commerciali di vendita riportano l'indice di prestazione energetica contenuto nell'attestato di certificazione energetica.