L'evoluzione normativa in merito alla Certificazione Energetica in Emilia Romagna ha recentemente introdotto, fra le altre cose, due importanti novità che dovrebbero fare in modo che le certificazioni energetiche vengano eseguite prima e con più attenzione.
Infatti già da ora è obbligatorio esporre la classe energetica degli appartamenti in vendita o affitto (quindi le certificazioni dovranno essere fatte prima dell'effettiva messa in vendita o affitto, prima della pubblicazione dell'annuncio o della esposizione del cartello con l'annuncio). Tale obbligo è vigente, pur senza sanzioni almeno in Emilia Romagna, già dal giorno 6 ottobre 2011.
Altra novità introdotta il 30 novembre 2011 è la possibilità che le certificazioni nel momento della convalida vengano fermate per controlli. Si avvia così, per ora in via sperimentale senza sanzioni, la tanto attesa verifica dei certificati fatti. Questo porterà anche alla possibilità che le certificazioni fatte all'ultimo minuto non possano essere effettivamente evase in quanto bloccate fino al completamento delle verifiche da parte della Regione Emilia Romagna.
Per il resto siamo in attesa di avere dalla Regione Emilia Romagna indicazioni sulla targa energetica da esporre all'esterno di edifici certificati. Tale elemento (che la Regione tarda a istituire per una serie di problemi tecnici riguardanti la possibilità molto frequente che un singolo edificio contenga in realtà più appartamenti certificati da soggetti diversi, in tempi diversi e con classi diverse). Tale elemento introdurrebbe un ulteriore elemento di visibilità e chiarezza della certificazione, scoraggiando ulteriormente certificazioni troppo frettolose.
Quindi la morale è che le certificazioni dovranno essere fatte con maggior cura e commissionate per tempo.
Ecco parte della comunicazione ufficiale:
Le
comunichiamo che l’Organismo di Accreditamento Regionale, istituito
presso il Servizio Energia della Regione Emilia-Romagna, a partire da mercoledì 30 Novembre 2011 p.v.
avvierà – in via sperimentale - il sistema di controllo a campione
delle attività di certificazione energetica degli edifici svolte dai
soggetti accreditati, ai sensi del punto 6.2 lett. c) della
Deliberazione di Assemblea Legislativa n. 156/08.
Desideriamo
quindi informarLa del fatto che un ACE da Lei registrato potrebbe essere
selezionato per la effettuazione di un controllo. Pertanto, La
informiamo che:- i controlli vengono realizzati in via sperimentale su
un campione definito di certificati in fase di registrazione per testare
l’efficacia degli strumenti metodologici messi a punto nell’ottica
della successiva fase a regime: pertanto, i risultati dell’attività di
controllo non produrranno alcun effetto in termini di sanzioni e/o
segnalazione a soggetti esterni;
- i controlli vengono effettuati
prima dell’emissione definitiva (registrazione) dell’attestato di
certificazione in corso di elaborazione, in modo da consentirne
l’eventuale correzione. Tale eventualità, vista la natura sperimentale
dei controlli, rimane comunque nelle piene facoltà del soggetto
certificatore;
- l’esecuzione dei controlli è affidata
all’Organismo di Certificazione CERMET, cui è stato affidato tale
incarico previo espletamento di bando di gara indetto dalla Regione
Emilia Romagna, che si avvale della collaborazione dell’Università di
Bologna-DIENCA in grado di fornire un contributo ad elevato contenuto
tecnico-professionale.
Ecco anche una guida sintetica per i cittadini fatta dalla Regione Emilia Romagna.
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Blog personale del Certificatore n. 00050 della Regione Emilia Romagna
giovedì 1 dicembre 2011
giovedì 24 novembre 2011
Riqualificazione energetica
In considerazione del continuo aumento dei costi per il riscaldamento e il condizionamento (sia legati all'aumento delle materie prime che della tassazione), è sempre più importante intervenire sugli edifici esistenti con interventi ben progettati ed in grado di abbattere significativamente i costi energetici.
Il primo passaggio è sicuramente quello di commissionare una certificazione energetica o una diagnosi energetica ad un professionista qualificato e laureato in grado di consigliare al meglio su quali interventi eseguire. Una certificazione energetica ben fatta contiene gia tutti gli elementi in termini di consigli e di calcolo costi beneficio per poter valutare quale sia l'intervento più efficace.
Un errore da non fare è quello per esempio di ristrutturare un edificio o una appartamento senza valutarne anche l'aspetto energetico. Ci si troverebbe infatti con un appartamento "nuovo" che però consuma come quello vecchio e su cui difficilmente si potrà intervenire di nuovo. Stessa cosa si dica di interventi di "rifacimento del coperto" o della facciata che non affrontano seriamente anche il problema della coibentazione, con gravi danni economici per i cittadini che sono costretti a pagare una ristrutturazione spesso solo estetica e a continuare a pagare salate bollette.
In generale il primo intervento da fare è quello di diminuire il fabbisogno coibentando meglio possibile pareti, coperture e basamento. Cambiare infatti solo la caldaia con una più efficiente non diminuisce in maniera drastica i consumi. Facendo molte certificazioni e calcolando in ogni certificazione uno o più interventi di miglioramento, molte volte tali interventi (anche grazie al 55% che dovrebbe essere prorogato dall'attuale governo Monti) vengono ripagati in 5-10 anni consentendo poi nel restante periodo un significativo guadagno.
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martedì 15 novembre 2011
A cosa serve la certificazione energetica?
Durante l'attività di certificazione capita spesso che venga richiesto dal committente "a cosa serve la certificazione?" e anche "posso autodichiarare di essere in classe G?". Spesso infatti si viene chiamati all'ultimo minuto quando chi deve vendere o affittare un immobile esistente è stato avvisato che occorre anche la Certificazione. La qualità della risposta che da il certificatore è fondamentale perchè una risposta non soddisfacente non fa altro che confermare l'impressione di aver pagato l'ennesimo inutile pezzo di carta.
La mia risposta è grossomodo la seguente:
La Certificazione energetica serve a far in modo che nel tempo il mercato immobiliare premi gli edifici che consumano meno e penalizzi gli altri. Tramite la certificazione chi sceglie casa potrà valutarne anche l'aspetto del consumo energetico in base a criteri oggettivi e confrontabili in quanto basati su un calcolo standardizzato. Ciò dovrebbe portare nel tempo a favorire gli edifici migliori e spingere anche di conseguenza i proprietari di edifici energeticamente scadenti a ristrutturarli adeguatamente, prima di rimetterli nel mercato. La certificazione inoltre riporta i consigli per il miglioramento. A volte si può riscontrare ad esmpio che un edificio in classe G può essere comunque conveniente in quanto potrebbe essere portato in una classe migliore con poco sforzo (magari solo inserendo alcuni accorgimenti in un progetto di ristrutturazione gia previsto). Ad esempio un edificio che necessita di manutenzione straordinaria può essere ristrutturato e rimanere nella stessa classe energetica o può essere ristrutturato intelligentemente (spendendo alla fine poco più o anche meno se si usufruisce del 55%) e portare a risparmi nei consumi che consentono di recuperare la spesa fatta in pochi anni (spesso con tempi di ritorno dell'investimento migliori del fotovoltaico ad esempio).
Altre volte invece tutto ciò non è possibile! Si pensi ad un edificio appena ristrutturato ma non coibentato, difficilmente sarà oggetto di una nuova ristrutturazione finalizzata al risparmio energetico; in questo caso si saprà cosa si acquista e si valuterà.
La certificazione applicata a tutte le compravendite e gli affitti fa in modo che tale atto venga diffuso più possibile e nel tempo entri a far parte del comune sentire dei cittadini che impareranno a pretendere e valutare la certificazione.
L'autocertificazione ammessa dalla normativa nazionale è una pratica non ammessa dalla normativa europea e da quella della nostra Regione e per la quale l'Italia è sanzionata dall'Europa. D'altronde dare la possibilità ai cittadini di autocertificare il proprio appartamento vanifica molte delle potenzialità della certificazione soprattutto sotto l'aspetto dei consigli e della effettiva diffusione e conoscenza della certificazione energetica.
E la vostra?
lunedì 3 ottobre 2011
Kristian Fabbri: NOVITA’ in Emilia-Romagna
Kristian Fabbri: NOVITA’ in Emilia-Romagna: Approvata il 26 settembre 2011 la NUOVA DGR 1366/2011 della Regione Emilia-Romagna, che sarà in vigore dal 6 ottobre 2011.
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Cambia ancora la normativa regionale dell'Emilia Romagna
Sul sito della Regione E. R. è apparsa comunicazione ufficiale delle attese modifiche alla normativa regionale. Le modifiche riguarderanno sia i requisiti che dovranno avere le nuove costruzioni (con effetti a partire dal 31 maggio 2012) ma anche le procedure di certificazione energetica (con effetti dal 6 ottobre 2011).
In particolare è previsto che: L'indice di prestazione energetica e la relativa classe contenuti nell’attestato sono riportati negli annunci commerciali di
vendita di edifici o di singole unità immobiliari. Rimane l'obbligo di allegazione all'atto di compravendita e di consegna al locatario.
Questo elemento dovrebbe risolvere uno degli aspetti critici del procedimento di certificazione e cioè che il certificatore stesso viene chiamato sempre a contratto (vendita o affitto) già stabilito. Questo infatti contrasta con le motivazioni di fondo che hanno spinto all'adozione della certificazione energetica e cioè premiare sul libero mercato gli edifici che consumano meno (e di conseguenza spingere i proprietari di quelli più inefficienti a eseguire migliorie in modo da farli ritornare appetibili). E' chiaro che una certificazione fatta all'ultimo minuto quasi mai sposta la cifra o fa cambiare idea all'acquirente. Ora invece chi sceglierà un appartamento potrà confrontare anche la classe energetica.
Lunedì 26 settembre 2011 la Giunta regionale ha approvato la Delibera n. 1366, con la quale vengono modificati – ai sensi del punto 3.3 e 3.4 della DAL 156/08 – alcuni allegati della DAL 156/08 medesima.
Con questo provvedimento, l’Emilia-Romagna è la prima Regione a recepire le disposizioni del D.Lgs. 28/2011 in materia di integrazione di impianti ad energia rinnovabile negli edifici: si tratta di un passo importante, che consente a tutti gli operatori del settore di avere un unico riferimento normativo per quanto riguarda la progettazione energetica degli edifici.
Nella nostra Regione, infatti, la DAL 156/08 continuerà ad essere l’unico provvedimento normativo da rispettare in materia.
Rispetto alla attuale disciplina, le principali modifiche riguardano ovviamente la dotazione di impianti a fonte rinnovabile per gli edifici di nuova costruzione o soggetti a ristrutturazione rilevante. Da questo punto di vista, in realtà, le modifiche apportate avranno effetto a partire dal 31 maggio 2012: fino a quella data, infatti, sono previsti i medesimi standard prestazionali oggi vigenti, ovvero:
- la copertura mediante FER del 50% del fabbisogno di energia per la produzione di ACS
- installazione di impianti d produzione di energia elettrica da FER per una potenza pari a 1kW per alloggio e 0,5 kW ogni 100 mq di superficie per edifici non residenziali
Dal 31 maggio 2012, e con una applicazione progressiva, sono invece previsti nuovi standard, a copertura di quota parte (fino ad arrivare al 50%) dell’intero consumo di energia termica dell’edificio (per la climatizzazione e per la produzione di ACS), e di produzione di energia elettrica.
Sempre in materia di fonti rinnovabili di energia, la nuova disciplina introduce specifici criteri per la determinazione della quantità di energia resa disponibile dalle pompe di calore, qualificabile come rinnovabile.
Rispetto al D.Lgs. 28, la disciplina regionale appena approvata prevede una applicazione più ravvicinata nel tempo delle prescrizioni in materia di energia da FER, mantenendo inoltre le specificità già presenti, quali la possibilità di fare ricorso ad unità di mini e micro-cogenerazione (per le quali vengono introdotti requisiti minimi di rendimento e di controllo delle emissioni), o di soddisfare gli obblighi mediante impianti collettivi.
Un’altra significativa modifica riguarda l’attestato di certificazione energetica degli edifici: a partire dalla data di entrata in vigore della nuova disciplina regionale, infatti, l'indice di prestazione energetica e la relativa classe contenuti nell’attestato devono essere riportati negli annunci commerciali di vendita di edifici o di singole unità immobiliari.
Vengono inoltre introdotte altre modifiche, per lo più funzionali ad una più corretta applicazione della norma. Fra queste, ricordiamo:
- la introduzione di nuove definizioni, come quella di “edificio sottoposto a ristrutturazione rilevante”, “interventi edilizi”, “impianto termico o di climatizzazione individuale”, o l’aggiornamento di definizioni già esistenti, come quella di “impianto termico”, di “caldaia” o di “pompa di calore”.
- viene prevista la possibilità di derogare all’obbligo di installazione di impianti centralizzati nel caso di installazione di impianti termici in edifici esistenti, per un massimo pari al 30% delle unità immobiliari presenti nell’edificio, con l’obbligo di riconvertire gli impianti realizzati qualora si superi questa soglia: la norma è destinata a coprire quei casi – frequenti ad esempio nelle seconde case in riviera – di edifici a suo tempo realizzati senza impianto termico.
Da segnalare, infine, la possibilità di ottenere un bonus volumetrico del 5%, per edifici di nuova costruzione o ristrutturazioni rilevanti, se si aumenta del 30% la dotazione minima di energia da fonti rinnovabili.
Le nuove disposizioni in materia di rendimento energetico degli edifici entreranno in vigore il giorno 6 ottobre 2011 quando la delibera DGR 1366/2011 verrà pubbicata sul numero 151 del Bollettino Ufficiale Telematico della Regione Emilia-Romagna, consultabile all’indirizzo http://bur.regione.emilia-romagna.it/ricerca .
Al fine di agevolare la lettura delle nuove disposizioni, ed il confronto con le precedenti, sarà reso disponibile un testo a confronto nel sito http://www.regione.emilia-romagna.it/energia, ricordando comunque che l’unico testo valido è quello pubblicato sul BUR: non possono essere presi a riferimento testi pubblicati in modo diverso (slides, etc.) che possono riportare differenze anche sostanziali.
Link:
SLIDES DI PRESENTAZIONE
TESTO DELIBERA DI AGGIORNAMENTO
sito Ermes della Regione E.R.
domenica 25 settembre 2011
quota 250 certificazioni
Raggiunta e superata quota 250 certificazioni energetiche. Realizzate in tutte le province della regione Emilia Romagna (Aggiornamento aprile 2012)
Certificazioni per provincia (basate su prime 150):
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Certificazioni per provincia (basate su prime 150):
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giovedì 31 marzo 2011
Ancora novità!
Riporto una sintesi presa dal Blog dell'Arch. Kristian Fabbri in merito alla pubblicazione del Decreto rinnovabili o decreto Romani.
Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 71 del 28-3-2011 - Suppl. Ordinario n.81 il Decreto Legislativo 3 marzo 2011 n.° 28 “Attuazione della direttiva 2009/28/CE sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili, recante modifica e successiva abrogazione delle direttiva 2001/77/CE e 2030/30/CE”
Le novità per l’edilizia
- obbligo nei contratti di compravendita e locazione di inserire apposita clausola con la quale si da atto di aver ricevuto le informazioni e la documentazione in ordine alla certificazione energetica degli edifici (art.11 comma 1 lettera c) che introduce un nuovo comma 2-ter all’art. 6 comma del Dlgs 192/2005)
- dal 1° gennaio 2012 obbligo di riportare negli annunci di vendita commerciale l’indice di prestazione energetica contenuto nell’attestato di certificazione energetica;
- nuovi limiti per la dotazione minima di energia da fonti rinnovabili nel caso di nuove costruzioni o ristrutturazioni rilevanti: il 50% dell’energia termica per la produzione di acqua calda sanitaria e, dal 1° gennaio 2017, il 50% dell’energia termica per il riscaldamento, raffrescamento ed acqua calda sanitaria (il 20% dal 31 maggio 2012, e il 25 % dal 1° gennaio 2014);
- gli obblighi di cui sopra non possono essere assolti mediante impianti termici per la produzione di energia termica alimentati esclusivamente elettrica da fonti rinnovabili. Ad esempio l’energia elettrica prodotta da un impianto fotovoltaico che alimenta un pompa di calore elettrica (o un pannello radiante elettrico) non può essere computata per soddisfare i limiti di dotazione minima di impianti a rinnovabili di cui sopra;
- nuovi limiti per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, dal 1° gennaio 2017 la potenza elettrica da fonti rinnovabili minima installata dovrà essere pari a 0,5 kW per metro quadro di superficie.
Il Dlgs 28/2011 contiene ulteriori elementi in merito ai criteri di incentivazione (regime di sostegno) dell'eneriga prodotta da fonti energetiche rinnovabili:
- dovrà ri-aggiornare il Contoenergia per il fotovoltaico (IV° Contoenergia elettrico)
- elimina la detrazione del 55% degli interventi di riqualificazione energetica sostituendolo con un "riconoscimento in bolletta" di una quota parte dei costi sostenuti (Contoenergia Termico), con modalità ancora da definire.
(Riproduzione riservata. Il materiale contenuto è consultabile e riproducibile a patto di citarne fonte ed autore ed i relativi link).
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Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 71 del 28-3-2011 - Suppl. Ordinario n.81 il Decreto Legislativo 3 marzo 2011 n.° 28 “Attuazione della direttiva 2009/28/CE sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili, recante modifica e successiva abrogazione delle direttiva 2001/77/CE e 2030/30/CE”
Le novità per l’edilizia
- obbligo nei contratti di compravendita e locazione di inserire apposita clausola con la quale si da atto di aver ricevuto le informazioni e la documentazione in ordine alla certificazione energetica degli edifici (art.11 comma 1 lettera c) che introduce un nuovo comma 2-ter all’art. 6 comma del Dlgs 192/2005)
- dal 1° gennaio 2012 obbligo di riportare negli annunci di vendita commerciale l’indice di prestazione energetica contenuto nell’attestato di certificazione energetica;
- nuovi limiti per la dotazione minima di energia da fonti rinnovabili nel caso di nuove costruzioni o ristrutturazioni rilevanti: il 50% dell’energia termica per la produzione di acqua calda sanitaria e, dal 1° gennaio 2017, il 50% dell’energia termica per il riscaldamento, raffrescamento ed acqua calda sanitaria (il 20% dal 31 maggio 2012, e il 25 % dal 1° gennaio 2014);
- gli obblighi di cui sopra non possono essere assolti mediante impianti termici per la produzione di energia termica alimentati esclusivamente elettrica da fonti rinnovabili. Ad esempio l’energia elettrica prodotta da un impianto fotovoltaico che alimenta un pompa di calore elettrica (o un pannello radiante elettrico) non può essere computata per soddisfare i limiti di dotazione minima di impianti a rinnovabili di cui sopra;
- nuovi limiti per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, dal 1° gennaio 2017 la potenza elettrica da fonti rinnovabili minima installata dovrà essere pari a 0,5 kW per metro quadro di superficie.
Il Dlgs 28/2011 contiene ulteriori elementi in merito ai criteri di incentivazione (regime di sostegno) dell'eneriga prodotta da fonti energetiche rinnovabili:
- dovrà ri-aggiornare il Contoenergia per il fotovoltaico (IV° Contoenergia elettrico)
- elimina la detrazione del 55% degli interventi di riqualificazione energetica sostituendolo con un "riconoscimento in bolletta" di una quota parte dei costi sostenuti (Contoenergia Termico), con modalità ancora da definire.
(Riproduzione riservata. Il materiale contenuto è consultabile e riproducibile a patto di citarne fonte ed autore ed i relativi link).
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mercoledì 30 marzo 2011
Ma il fotovoltaico è bello o brutto?
Gli impianti di produzione di energia elettrica da fonti alternative sono (o meglio dire erano, ma questa è un'altra storia) attualmente fortemente incentivati dallo stato a spese di tutti gli utenti e fortemente auspicati da tutti (ecologisti compresi?). Quando dalla teoria si passa alla pratica sorgono i primi problemi e molte sono le forze che spingono alla limitazione dei grossi impianti a terra, specie nelle aree agricole, magari a favore di impianti più piccoli nelle coperture di case e capannoni. Condivido per una serie di motivi logici: meglio che il terreno sia coltivato e non diserbato chimicamente, solo per dirne una, ma anche questa è un'altra storia.
Il dubbio che mi assale da Architetto è invece il seguente: Un impianto solare fotovoltaico a terra o in copertura è veramente "brutto"? Analogamente ci si può chiedere se una fila di torri eoliche siano veramente brutte e contrarie alla tutela del paesaggio. Guardando i regolamenti di Comuni e Regioni pare che la risposta sia gia stata data e che questa sia affermativa, bisogna nasconderli con siepi, non farli in zone tutelate, tenerli bassi e radenti le coperture (in maniera spesso antieconomica), produrre documentazione e immagini tendenti a dimostrare che questi impianti siano in realtà poco visibili, nascosti, coperti (anche ciò non è logico, il vento aumenta sulle alture esposte e visibili, il sole diminuisce se ho un albero o una siepe ad ombreggiare).
Però viaggiando un minimo si vede invece che zone che hanno ancora un paesaggio molto più tutelato e importante della nostra pianura emiliana (mi viene in mente l'Alto Adige per stare da noi e quasi tutta la Spagna per esempio) non hanno invece troppi problemi a riempire di eolico o di fotovoltaico? Forse da loro il pesaggio non è tutelato (ne dubito fortemente) o forse semplicemente tali elementi non sono annoverati fra quelli che possano "rovinare un paesaggio". Forse perché il paesaggio è rovinato più dal fatto di costruire ovunque qualunque cosa lecita o illecita o espandere città e paesi fino a far scomparire la campagna e le aree verdi. Forse questo rovina il paesaggio, non una fila di torri eoliche e un campo fotovoltaico!
Ora mi chiedo: chi ha fatto un capannone industriale o una intera zona industriale si è mai posto questi problemi? Le ammisitrazioni impongono di fare stabilimenti produttivi nascosti da file di alberi? Esistono file di siepi o alberi che circondano le zone industriali o le stalle o i gasdotti o torri di trivellazione o ripetitori televisivi o antenne per cellulari o raccordi autostradali o le discariche o i depositi di materiali edili, ecc. ecc.? Possiamo dire che tutte queste attrezzature sono necessarie ma sicuramente non sono belle da vedere. Eppure le troviamo dappertutto comprese zone paesaggistiche, centri storici, perfino nei pressi di zone dichiarate patrimonio dell'umanità!
Solo per il fotovoltaico e l'eolico si fanno normative particolari finalizzate a nasconderle. Sicuramente è più bello se attorno c'è la siepe, ma mi chiedo: per quale motivo? Posso dunque costruire una casa orribile solo per il fatto che poi la nascondo con una siepe? No, la casa orribile la posso fare tranquillamente senza che nessuno me lo impedisca, invece un bell'impianto fotovoltaico devo nasconderlo. Perchè?
Aggiornamento:
Al riguardo segnalo un interessante articolo dove dati alla mano si riporta come le proteste di cittadini spesso non facciano distinzione fra impianti inquinanti e fonti rinnovabili, come se una centrale atomica e una eolica avessero in comune non solo il fatto di produrre energia elettrica ma anche il fatto che ovunque la si progetti ci si troverà in contrasto coi cittadini del luogo!
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venerdì 11 marzo 2011
Modifiche alla certificazione
Il decreto rinnovabili contiene anche modifiche in merito alla certificazione energetica ed in particolare l'obbligo di indicare la classe energetica negli annunci immobiliari, come auspicato da più parti per rendere veramente efficace tutto il sistema della certificazione energetica (dove per efficace si intende in grado di promuovere realmente la ristrutturazione energetica del patrimonio immobiliare esistente, quello più numeroso e inquinante oltre che energeticamente costoso).
In Emilia Romagna ciò sarà già legge o dovrà essere recepito? Misteri del federalismo!
Riporto la news Acca, sempre puntuale:
Certificazione energetica degli edifici
Nei contratti di compravendita o di locazione di edifici o di singole unità immobiliari è inserita apposita clausola con la quale l'acquirente o il conduttore danno atto di aver ricevuto le informazioni e la documentazione in ordine alla certificazione energetica degli edifici. Nel caso di locazione, la disposizione si applica solo agli edifici e alle unità immobiliari già dotate di attestato di certificazione energetica.
Nel caso di offerta di trasferimento a titolo oneroso di edifici o di singole unità immobiliari, a decorrere dal 1° gennaio 2012 gli annunci commerciali di vendita riportano l'indice di prestazione energetica contenuto nell'attestato di certificazione energetica.
lunedì 21 febbraio 2011
Quello che manca......
Nell'attività di Certificatore Energetico si percepisce quotidianamente che c'è ancora qualcosa che manca al sistema Certificazione Energetica. La Regione Emilia Romagna ha introdotto la Certificazione in maniera totale (obbligando la stessa in caso di compravendita, affitto o lavori di ristrutturazione). La finalità di questo sforzo massiccio, pagato dai proprietari di edifici è quella di favorire gli edifici energeticamente virtuosi a scapito di quelli più dispendiosi, incentivando la riqualificazione energetica con la finalità di ridurre consumi energetici e inquinamento.
Detto questo l'esperienza sul campo è quasi sempre la stessa: si fa la Certificazione solo a compravendita o affitto già stabiliti! Cos'ì si finisce per essere, come Certificatori, solo i fornitori di un pezzo di carta senza ricadute reali.
Ora che il sistema è avviato, mi sembra più che mai opportuno che la Certificazione Energetica sia finalmente un elemento fondamentale nelle pubblicità immobiliari di affitti o vendite, solo cos'ì gli utenti potranno decidere in maniera informata. Solo cos'ì a fronte di un edificio in classe G, si prenderanno in considerazione i possibili interventi migliorativi. Ora come ora specie nel campo degli affitti, nessuno ha interesse a riqualificare (non il proprietario che nel momento in cui commissiona la certificazione ha gia trovato da affittare, né tantomeno l'inquilino, che non ha nessuna intenzione di investire nella proprietà altrui). Sicuramente un intervento legislativo in questo senso sarebbe ulteriormente pesante in quanto accentuerebbe ulteriormente l'obbligo alla Certificazione, ma è più che mai opportuno per "chiudere realmente il cerchio" e fare in modo che gli utenti scelgano realmente in maniera consapevole dove abitare. Probabilmente più che un intervento dall'alto sarebbe anche possibile ottenere ciò con l'impegno delle Agenzie Immobiliari che potrebbero qualificarsi impegnandosi ad aggiungere tale informazione (Classe energetica) alla pubblicità degli immobili in vendita o affitto, offrendo anche al contempo la Certificazione Energetica come servizio di base preliminare alla messa in vendita o in affitto di un immobile.
Detto questo l'esperienza sul campo è quasi sempre la stessa: si fa la Certificazione solo a compravendita o affitto già stabiliti! Cos'ì si finisce per essere, come Certificatori, solo i fornitori di un pezzo di carta senza ricadute reali.
Ora che il sistema è avviato, mi sembra più che mai opportuno che la Certificazione Energetica sia finalmente un elemento fondamentale nelle pubblicità immobiliari di affitti o vendite, solo cos'ì gli utenti potranno decidere in maniera informata. Solo cos'ì a fronte di un edificio in classe G, si prenderanno in considerazione i possibili interventi migliorativi. Ora come ora specie nel campo degli affitti, nessuno ha interesse a riqualificare (non il proprietario che nel momento in cui commissiona la certificazione ha gia trovato da affittare, né tantomeno l'inquilino, che non ha nessuna intenzione di investire nella proprietà altrui). Sicuramente un intervento legislativo in questo senso sarebbe ulteriormente pesante in quanto accentuerebbe ulteriormente l'obbligo alla Certificazione, ma è più che mai opportuno per "chiudere realmente il cerchio" e fare in modo che gli utenti scelgano realmente in maniera consapevole dove abitare. Probabilmente più che un intervento dall'alto sarebbe anche possibile ottenere ciò con l'impegno delle Agenzie Immobiliari che potrebbero qualificarsi impegnandosi ad aggiungere tale informazione (Classe energetica) alla pubblicità degli immobili in vendita o affitto, offrendo anche al contempo la Certificazione Energetica come servizio di base preliminare alla messa in vendita o in affitto di un immobile.
martedì 11 gennaio 2011
Finalmente la bioraria per tutti
Dopo le opzioni tariffarie biorarie a scelta (a mio parere delle truffe in quanto per risparmiare veramente bisognava ibernarsi di giorno e scongelarsi di notte o essere una specie di vampiro), finalmente (meglio tardi che mai) la tariffa bioraria sarà applicata a tutti, consentendo veramente di incentivare l'uso razionale dell'energia elettrica. Nel 2011 la differenza sarà minima, poi le cose si accentueranno e si avrà la possibilità di risparmiare usando l'elettricità (e soprattutto gli elettrodomestici più voraci) di sera e al finesettimana. Riporto un dettagliato commento preso da un sito:
AEEG: DA GENNAIO 20 MILIONI LE FAMIGLIE CON I NUOVI PREZZI BIORARI
Da gennaio saranno oltre 20 milioni le famiglie italiane che riceveranno la bolletta calcolata con i nuovi prezzi biorari, meno convenienti nei giorni lavorativi dalle 8 alle 19 e più convenienti in tutte le altre ore e in tutti i fine settimana e festivi. Entro la fine del 2011, il nuovo sistema -che è automatico e non richiede nuovi contratti- sarà applicato a tutti i consumatori che hanno un contratto di fornitura alle condizioni stabilite dall’Autorità per l’energia e dotati di un contatore elettronico intelligente, che può leggere i consumi nei diversi momenti. L’introduzione dei prezzi biorari, iniziata nel luglio scorso, ha come obiettivi una maggiore equità ed economia per i singoli consumatori; un contenimento dei costi per l’intero sistema elettrico nazionale; un contributo alla tutela ambientale. Infatti, lo spostamento di parte dei consumi nelle ore più convenienti potrà consentire non solo di risparmiare nelle bollette individuali, ma anche di ridurre la punta di domanda elettrica generale e, di conseguenza, evitare l’utilizzo di centrali meno efficienti e più inquinanti, favorendo così un generale abbassamento dei costi e un minor impatto sull’ambiente.
Da gennaio 2011, è in arrivo anche una seconda novità: l’Autorità per l’energia ha infatti previsto l’introduzione di bollette semplificate per le forniture di elettricità o gas o per quelle congiunte di gas ed elettricità (contratti dual fuel); le nuove bollette saranno corredate da spiegazioni e saranno più facilmente confrontabili fra loro in modo da garantire una maggior trasparenza. Le nuove bollette conterranno anche informazioni aggiuntive per agevolare i clienti nel rapporto con i fornitori (ad esempio come inoltrare un reclamo, le procedure in caso di mancato o tardivo pagamento della bolletta, etc..) ed informazioni sul tipo di produzione elettrica utilizzata (ad esempio, da rinnovabili, a carbone, a olio combustibile o a gas). Il nuovo schema di bolletta, composto da un quadro sintetico e un quadro di dettaglio, dovrà essere applicato alle famiglie e ai clienti non domestici di piccole dimensioni, sia del mercato libero che tutelato.
I prezzi biorari nel dettaglio
Con i prezzi biorari, il costo dell’elettricità non sarà più unico come adesso, ma differenziato a seconda dei momenti di utilizzo. Prezzi più convenienti nei momenti in cui la richiesta di energia è minore, dalle 19 alle 8 dei giorni feriali, tutti i sabati, domeniche e altri festivi (in bolletta sono le fasce orarie “F23”), quando converrà concentrare almeno due terzi dei propri consumi, utilizzando elettrodomestici come lavatrice, lavapiatti, scaldabagno, forno elettrico, ferro da stiro, ecc. Elettricità meno conveniente invece dalle 8 alle 19 dei giorni lavorativi (fascia oraria “F1”). Ad oggi la differenza di prezzo fra ore più o meno convenienti è del 10% circa.
In un anno, i periodi più convenienti sono circa il doppio di quelli più costosi: concentrando i consumi in questi momenti si potrà risparmiare. Sarà quindi opportuno cercare di non utilizzare eccessivamente gli elettrodomestici quando i prezzi sono più alti, per evitare aumenti della spesa. Le opportunità di risparmio saranno tanto maggiori quanto più i consumi verranno spostati nei momenti convenienti. Ogni singolo cliente troverà nelle bollette l’esatta ripartizione dei suoi consumi nei diversi momenti, in modo da poter conoscere continuamente gli effetti delle proprie abitudini di utilizzo dell’elettricità.
I benefici per l’ambiente e i risparmi raggiunti
L’Autorità per l’energia stima che, se l’insieme delle famiglie italiane spostasse il 10% dei consumi nei periodi più favorevoli, si otterrebbe una riduzione di 450 mila tonnellate l’anno di anidride carbonica (CO2), equivalente alle emissioni di una centrale in grado di soddisfare i consumi di una città di circa 500 mila abitanti. In termini economici, si risparmierebbero circa 9 milioni di Euro l’anno per minori emissioni di CO2, circa 80 milioni come costo per combustibile e oltre 120 milioni come costi di impianto. Nell’insieme, il risparmio a favore della collettività delle famiglie e dei piccoli consumatori, sarebbe di oltre 200 milioni di Euro l’anno.
La fase transitoria fino al 31 dicembre 2011
Fino al 31 dicembre 2011 i prezzi biorari avranno solo un piccolo effetto di risparmio o di maggior spesa in bolletta. Infatti, per dare alle famiglie con consumi ancora sbilanciati nei momenti a maggior prezzo il tempo di abituarsi a conoscere le proprie abitudini, di valutare i cambiamenti della spesa e di adottare comportamenti favorevoli al risparmio, l’Autorità ha previsto un periodo transitorio nei quali vi sarà solo una piccola differenza fra i due prezzi (10%). Dal gennaio 2012, verranno applicati prezzi biorari che rispecchieranno integralmente il diverso costo dell’elettricità all’ingrosso nei diversi momenti; le differenze di prezzo saranno quindi più accentuate, con maggiori possibilità di risparmi in bolletta e viceversa. L’Autorità ha reso disponibili anche prezzi biorari “a richiesta” che prevedono differenze di prezzo maggiori, già aderenti ai diversi costi all’ingrosso dell’elettricità nei diversi momenti: chi volesse da subito l’applicazione di questi prezzi, potrà farne domanda al proprio fornitore.
Gli strumenti e le alternative per i consumatori
Chi non volesse usufruire dei prezzi biorari stabiliti dall’Autorità, può liberamente scegliere altre soluzioni sul mercato libero anche consultando, sul sito dell’Autorità (www.autorita.energia.it), il TrovaOfferte che consente di confrontare le numerose proposte offerte da vari operatori. Per facilitare i comportamenti individuali di risparmio e quindi capire come usare al meglio l’elettricità nei momenti più convenienti, l’Autorità ha messo a disposizione sul proprio sito il PesaConsumi, un simulatore che aiuta a valutare i propri consumi in varie ipotesi di utilizzo degli elettrodomestici. Per ulteriori informazioni è a disposizione lo Sportello per il consumatore dell’Autorità: numero verde 800.166.654, dalle 8 alle 18 di ogni giorno lavorativo.
Il Pesa consumi in dettaglio
Gli elettrodomestici non consumano tutti nello stesso modo: qualcuno influisce molto sulla nostra bolletta (quelli a più alto consumo, tipo lavatrici, lavastoviglie, ferri da stiro, scaldabagni elettrici, cucine e stufe elettriche), altri meno. Per aiutare a capire come utilizzarli nel modo più efficiente con i nuovi prezzi biorari, l’Autorità ha messo on line (www.autorita.energia.it) il Pesa Consumi, un simulatore che consente di calcolare quanto i singoli elettrodomestici di casa influiscano in percentuale sui consumi complessivi; in particolare, il sistema evidenzia il peso dell’utilizzo dei diversi elettrodomestici nei momenti in cui l’elettricità costa di più. Con il Pesa consumi, si può simulare lo spostamento dell’utilizzo di alcune di queste apparecchiature nei momenti più convenienti e quindi valutare quanto consumo può essere concentrato nelle ore a minor prezzo. Per utilizzare lo strumento è utile avere a disposizione la propria bolletta, nella quale è già indicata la ripartizione dei consumi nelle diverse fasce.
Fonte: AEEG
AEEG: DA GENNAIO 20 MILIONI LE FAMIGLIE CON I NUOVI PREZZI BIORARI
Da gennaio saranno oltre 20 milioni le famiglie italiane che riceveranno la bolletta calcolata con i nuovi prezzi biorari, meno convenienti nei giorni lavorativi dalle 8 alle 19 e più convenienti in tutte le altre ore e in tutti i fine settimana e festivi. Entro la fine del 2011, il nuovo sistema -che è automatico e non richiede nuovi contratti- sarà applicato a tutti i consumatori che hanno un contratto di fornitura alle condizioni stabilite dall’Autorità per l’energia e dotati di un contatore elettronico intelligente, che può leggere i consumi nei diversi momenti. L’introduzione dei prezzi biorari, iniziata nel luglio scorso, ha come obiettivi una maggiore equità ed economia per i singoli consumatori; un contenimento dei costi per l’intero sistema elettrico nazionale; un contributo alla tutela ambientale. Infatti, lo spostamento di parte dei consumi nelle ore più convenienti potrà consentire non solo di risparmiare nelle bollette individuali, ma anche di ridurre la punta di domanda elettrica generale e, di conseguenza, evitare l’utilizzo di centrali meno efficienti e più inquinanti, favorendo così un generale abbassamento dei costi e un minor impatto sull’ambiente.
Da gennaio 2011, è in arrivo anche una seconda novità: l’Autorità per l’energia ha infatti previsto l’introduzione di bollette semplificate per le forniture di elettricità o gas o per quelle congiunte di gas ed elettricità (contratti dual fuel); le nuove bollette saranno corredate da spiegazioni e saranno più facilmente confrontabili fra loro in modo da garantire una maggior trasparenza. Le nuove bollette conterranno anche informazioni aggiuntive per agevolare i clienti nel rapporto con i fornitori (ad esempio come inoltrare un reclamo, le procedure in caso di mancato o tardivo pagamento della bolletta, etc..) ed informazioni sul tipo di produzione elettrica utilizzata (ad esempio, da rinnovabili, a carbone, a olio combustibile o a gas). Il nuovo schema di bolletta, composto da un quadro sintetico e un quadro di dettaglio, dovrà essere applicato alle famiglie e ai clienti non domestici di piccole dimensioni, sia del mercato libero che tutelato.
I prezzi biorari nel dettaglio
Con i prezzi biorari, il costo dell’elettricità non sarà più unico come adesso, ma differenziato a seconda dei momenti di utilizzo. Prezzi più convenienti nei momenti in cui la richiesta di energia è minore, dalle 19 alle 8 dei giorni feriali, tutti i sabati, domeniche e altri festivi (in bolletta sono le fasce orarie “F23”), quando converrà concentrare almeno due terzi dei propri consumi, utilizzando elettrodomestici come lavatrice, lavapiatti, scaldabagno, forno elettrico, ferro da stiro, ecc. Elettricità meno conveniente invece dalle 8 alle 19 dei giorni lavorativi (fascia oraria “F1”). Ad oggi la differenza di prezzo fra ore più o meno convenienti è del 10% circa.
In un anno, i periodi più convenienti sono circa il doppio di quelli più costosi: concentrando i consumi in questi momenti si potrà risparmiare. Sarà quindi opportuno cercare di non utilizzare eccessivamente gli elettrodomestici quando i prezzi sono più alti, per evitare aumenti della spesa. Le opportunità di risparmio saranno tanto maggiori quanto più i consumi verranno spostati nei momenti convenienti. Ogni singolo cliente troverà nelle bollette l’esatta ripartizione dei suoi consumi nei diversi momenti, in modo da poter conoscere continuamente gli effetti delle proprie abitudini di utilizzo dell’elettricità.
I benefici per l’ambiente e i risparmi raggiunti
L’Autorità per l’energia stima che, se l’insieme delle famiglie italiane spostasse il 10% dei consumi nei periodi più favorevoli, si otterrebbe una riduzione di 450 mila tonnellate l’anno di anidride carbonica (CO2), equivalente alle emissioni di una centrale in grado di soddisfare i consumi di una città di circa 500 mila abitanti. In termini economici, si risparmierebbero circa 9 milioni di Euro l’anno per minori emissioni di CO2, circa 80 milioni come costo per combustibile e oltre 120 milioni come costi di impianto. Nell’insieme, il risparmio a favore della collettività delle famiglie e dei piccoli consumatori, sarebbe di oltre 200 milioni di Euro l’anno.
La fase transitoria fino al 31 dicembre 2011
Fino al 31 dicembre 2011 i prezzi biorari avranno solo un piccolo effetto di risparmio o di maggior spesa in bolletta. Infatti, per dare alle famiglie con consumi ancora sbilanciati nei momenti a maggior prezzo il tempo di abituarsi a conoscere le proprie abitudini, di valutare i cambiamenti della spesa e di adottare comportamenti favorevoli al risparmio, l’Autorità ha previsto un periodo transitorio nei quali vi sarà solo una piccola differenza fra i due prezzi (10%). Dal gennaio 2012, verranno applicati prezzi biorari che rispecchieranno integralmente il diverso costo dell’elettricità all’ingrosso nei diversi momenti; le differenze di prezzo saranno quindi più accentuate, con maggiori possibilità di risparmi in bolletta e viceversa. L’Autorità ha reso disponibili anche prezzi biorari “a richiesta” che prevedono differenze di prezzo maggiori, già aderenti ai diversi costi all’ingrosso dell’elettricità nei diversi momenti: chi volesse da subito l’applicazione di questi prezzi, potrà farne domanda al proprio fornitore.
Gli strumenti e le alternative per i consumatori
Chi non volesse usufruire dei prezzi biorari stabiliti dall’Autorità, può liberamente scegliere altre soluzioni sul mercato libero anche consultando, sul sito dell’Autorità (www.autorita.energia.it), il TrovaOfferte che consente di confrontare le numerose proposte offerte da vari operatori. Per facilitare i comportamenti individuali di risparmio e quindi capire come usare al meglio l’elettricità nei momenti più convenienti, l’Autorità ha messo a disposizione sul proprio sito il PesaConsumi, un simulatore che aiuta a valutare i propri consumi in varie ipotesi di utilizzo degli elettrodomestici. Per ulteriori informazioni è a disposizione lo Sportello per il consumatore dell’Autorità: numero verde 800.166.654, dalle 8 alle 18 di ogni giorno lavorativo.
Il Pesa consumi in dettaglio
Gli elettrodomestici non consumano tutti nello stesso modo: qualcuno influisce molto sulla nostra bolletta (quelli a più alto consumo, tipo lavatrici, lavastoviglie, ferri da stiro, scaldabagni elettrici, cucine e stufe elettriche), altri meno. Per aiutare a capire come utilizzarli nel modo più efficiente con i nuovi prezzi biorari, l’Autorità ha messo on line (www.autorita.energia.it) il Pesa Consumi, un simulatore che consente di calcolare quanto i singoli elettrodomestici di casa influiscano in percentuale sui consumi complessivi; in particolare, il sistema evidenzia il peso dell’utilizzo dei diversi elettrodomestici nei momenti in cui l’elettricità costa di più. Con il Pesa consumi, si può simulare lo spostamento dell’utilizzo di alcune di queste apparecchiature nei momenti più convenienti e quindi valutare quanto consumo può essere concentrato nelle ore a minor prezzo. Per utilizzare lo strumento è utile avere a disposizione la propria bolletta, nella quale è già indicata la ripartizione dei consumi nelle diverse fasce.
Fonte: AEEG
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