In considerazione del continuo aumento dei costi per il riscaldamento e il condizionamento (sia legati all'aumento delle materie prime che della tassazione), è sempre più importante intervenire sugli edifici esistenti con interventi ben progettati ed in grado di abbattere significativamente i costi energetici.
Il primo passaggio è sicuramente quello di commissionare una certificazione energetica o una diagnosi energetica ad un professionista qualificato e laureato in grado di consigliare al meglio su quali interventi eseguire. Una certificazione energetica ben fatta contiene gia tutti gli elementi in termini di consigli e di calcolo costi beneficio per poter valutare quale sia l'intervento più efficace.
Un errore da non fare è quello per esempio di ristrutturare un edificio o una appartamento senza valutarne anche l'aspetto energetico. Ci si troverebbe infatti con un appartamento "nuovo" che però consuma come quello vecchio e su cui difficilmente si potrà intervenire di nuovo. Stessa cosa si dica di interventi di "rifacimento del coperto" o della facciata che non affrontano seriamente anche il problema della coibentazione, con gravi danni economici per i cittadini che sono costretti a pagare una ristrutturazione spesso solo estetica e a continuare a pagare salate bollette.
In generale il primo intervento da fare è quello di diminuire il fabbisogno coibentando meglio possibile pareti, coperture e basamento. Cambiare infatti solo la caldaia con una più efficiente non diminuisce in maniera drastica i consumi. Facendo molte certificazioni e calcolando in ogni certificazione uno o più interventi di miglioramento, molte volte tali interventi (anche grazie al 55% che dovrebbe essere prorogato dall'attuale governo Monti) vengono ripagati in 5-10 anni consentendo poi nel restante periodo un significativo guadagno.
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Durante l'attività di certificazione capita spesso che venga richiesto dal committente "a cosa serve la certificazione?" e anche "posso autodichiarare di essere in classe G?". Spesso infatti si viene chiamati all'ultimo minuto quando chi deve vendere o affittare un immobile esistente è stato avvisato che occorre anche la Certificazione. La qualità della risposta che da il certificatore è fondamentale perchè una risposta non soddisfacente non fa altro che confermare l'impressione di aver pagato l'ennesimo inutile pezzo di carta.
La mia risposta è grossomodo la seguente:
La Certificazione energetica serve a far in modo che nel tempo il mercato immobiliare premi gli edifici che consumano meno e penalizzi gli altri. Tramite la certificazione chi sceglie casa potrà valutarne anche l'aspetto del consumo energetico in base a criteri oggettivi e confrontabili in quanto basati su un calcolo standardizzato. Ciò dovrebbe portare nel tempo a favorire gli edifici migliori e spingere anche di conseguenza i proprietari di edifici energeticamente scadenti a ristrutturarli adeguatamente, prima di rimetterli nel mercato. La certificazione inoltre riporta i consigli per il miglioramento. A volte si può riscontrare ad esmpio che un edificio in classe G può essere comunque conveniente in quanto potrebbe essere portato in una classe migliore con poco sforzo (magari solo inserendo alcuni accorgimenti in un progetto di ristrutturazione gia previsto). Ad esempio un edificio che necessita di manutenzione straordinaria può essere ristrutturato e rimanere nella stessa classe energetica o può essere ristrutturato intelligentemente (spendendo alla fine poco più o anche meno se si usufruisce del 55%) e portare a risparmi nei consumi che consentono di recuperare la spesa fatta in pochi anni (spesso con tempi di ritorno dell'investimento migliori del fotovoltaico ad esempio).
Altre volte invece tutto ciò non è possibile! Si pensi ad un edificio appena ristrutturato ma non coibentato, difficilmente sarà oggetto di una nuova ristrutturazione finalizzata al risparmio energetico; in questo caso si saprà cosa si acquista e si valuterà.
La certificazione applicata a tutte le compravendite e gli affitti fa in modo che tale atto venga diffuso più possibile e nel tempo entri a far parte del comune sentire dei cittadini che impareranno a pretendere e valutare la certificazione.
L'autocertificazione ammessa dalla normativa nazionale è una pratica non ammessa dalla normativa europea e da quella della nostra Regione e per la quale l'Italia è sanzionata dall'Europa. D'altronde dare la possibilità ai cittadini di autocertificare il proprio appartamento vanifica molte delle potenzialità della certificazione soprattutto sotto l'aspetto dei consigli e della effettiva diffusione e conoscenza della certificazione energetica.
E la vostra?