mercoledì 30 marzo 2011

Ma il fotovoltaico è bello o brutto?


Gli impianti di produzione di energia elettrica da fonti alternative sono (o meglio dire erano, ma questa è un'altra storia) attualmente fortemente incentivati dallo stato a spese di tutti gli utenti e fortemente auspicati da tutti (ecologisti compresi?). Quando dalla teoria si passa alla pratica sorgono i primi problemi e molte sono le forze che spingono alla limitazione dei grossi impianti a terra, specie nelle aree agricole, magari a favore di impianti più piccoli nelle coperture di case e capannoni. Condivido per una serie di motivi logici: meglio che il terreno sia coltivato e non diserbato chimicamente, solo per dirne una, ma anche questa è un'altra storia.


Il dubbio che mi assale da Architetto è invece il seguente: Un impianto solare fotovoltaico a terra o in copertura è veramente "brutto"? Analogamente ci si può chiedere se una fila di torri eoliche siano veramente brutte e contrarie alla tutela del paesaggio. Guardando i regolamenti di Comuni e Regioni pare che la risposta sia gia stata data e che questa sia affermativa, bisogna nasconderli con siepi, non farli in zone tutelate, tenerli bassi e radenti le coperture (in maniera spesso antieconomica), produrre documentazione e immagini tendenti a dimostrare che questi impianti siano in realtà poco visibili, nascosti, coperti (anche ciò non è logico, il vento aumenta sulle alture esposte e visibili, il sole diminuisce se ho un albero o una siepe ad ombreggiare).

Però viaggiando un minimo si vede invece che zone che hanno ancora un paesaggio molto più tutelato e importante della nostra pianura emiliana (mi viene in mente l'Alto Adige per stare da noi e quasi tutta la Spagna per esempio) non hanno invece troppi problemi a riempire di eolico o di fotovoltaico? Forse da loro il pesaggio non è tutelato (ne dubito fortemente) o forse semplicemente tali elementi non sono annoverati fra quelli che possano "rovinare un paesaggio". Forse perché il paesaggio è rovinato più dal fatto di costruire ovunque qualunque cosa lecita o illecita o espandere città e paesi fino a far scomparire la campagna e le aree verdi. Forse questo rovina il paesaggio, non una fila di torri eoliche e un campo fotovoltaico!


Ora mi chiedo: chi ha fatto un capannone industriale o una intera zona industriale si è mai posto questi problemi? Le ammisitrazioni impongono di fare stabilimenti produttivi nascosti da file di alberi? Esistono file di siepi o alberi che circondano le zone industriali o le stalle o i gasdotti o torri di trivellazione o ripetitori televisivi o antenne per cellulari o raccordi autostradali o le discariche o i depositi di materiali edili, ecc. ecc.? Possiamo dire che tutte queste attrezzature sono necessarie ma sicuramente non sono belle da vedere. Eppure le troviamo dappertutto comprese zone paesaggistiche, centri storici, perfino nei pressi di zone dichiarate patrimonio dell'umanità!


Solo per il fotovoltaico e l'eolico si fanno normative particolari finalizzate a nasconderle. Sicuramente è più bello se attorno c'è la siepe, ma mi chiedo: per quale motivo? Posso dunque costruire una casa orribile solo per il fatto che poi la nascondo con una siepe? No, la casa orribile la posso fare tranquillamente senza che nessuno me lo impedisca, invece un bell'impianto fotovoltaico devo nasconderlo. Perchè?




Aggiornamento:
Al riguardo segnalo un interessante articolo dove dati alla mano si riporta come le proteste di cittadini spesso non facciano distinzione fra impianti inquinanti e fonti rinnovabili, come se una centrale atomica e una eolica avessero in comune non solo il fatto di produrre energia elettrica ma anche il fatto che ovunque la si progetti ci si troverà in contrasto coi cittadini del luogo!


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venerdì 11 marzo 2011

Modifiche alla certificazione


Il decreto rinnovabili contiene anche modifiche in merito alla certificazione energetica ed in particolare l'obbligo di indicare la classe energetica negli annunci immobiliari, come auspicato da più parti per rendere veramente efficace tutto il sistema della certificazione energetica (dove per efficace si intende in grado di promuovere realmente la ristrutturazione energetica del patrimonio immobiliare esistente, quello più numeroso e inquinante oltre che energeticamente costoso).
In Emilia Romagna ciò sarà già legge o dovrà essere recepito? Misteri del federalismo!

Riporto la news Acca, sempre puntuale:

Certificazione energetica degli edifici
Nei contratti di compravendita o di locazione di edifici o di singole unità immobiliari è inserita apposita clausola con la quale l'acquirente o il conduttore danno atto di aver ricevuto le informazioni e la documentazione in ordine alla certificazione energetica degli edifici. Nel caso di locazione, la disposizione si applica solo agli edifici e alle unità immobiliari già dotate di attestato di certificazione energetica.
Nel caso di offerta di trasferimento a titolo oneroso di edifici o di singole unità immobiliari, a decorrere dal 1° gennaio 2012 gli annunci commerciali di vendita riportano l'indice di prestazione energetica contenuto nell'attestato di certificazione energetica.

lunedì 21 febbraio 2011

Quello che manca......

Nell'attività di Certificatore Energetico si percepisce quotidianamente che c'è ancora qualcosa che manca al sistema Certificazione Energetica. La Regione Emilia Romagna ha introdotto la Certificazione in maniera totale (obbligando la stessa in caso di compravendita, affitto o lavori di ristrutturazione). La finalità di questo sforzo massiccio, pagato dai proprietari di edifici è quella di favorire gli edifici energeticamente virtuosi a scapito di quelli più dispendiosi, incentivando la riqualificazione energetica con la finalità di ridurre consumi energetici e inquinamento.
Detto questo l'esperienza sul campo è quasi sempre la stessa: si fa la Certificazione solo a compravendita o affitto già stabiliti! Cos'ì si finisce per essere, come Certificatori, solo i fornitori di un pezzo di carta senza ricadute reali.
Ora che il sistema è avviato, mi sembra più che mai opportuno che la Certificazione Energetica sia finalmente un elemento fondamentale nelle pubblicità immobiliari di affitti o vendite, solo cos'ì gli utenti potranno decidere in maniera informata. Solo cos'ì a fronte di un edificio in classe G, si prenderanno in considerazione i possibili interventi migliorativi. Ora come ora specie nel campo degli affitti, nessuno ha interesse a riqualificare (non il proprietario che nel momento in cui commissiona la certificazione ha gia trovato da affittare, né tantomeno l'inquilino, che non ha nessuna intenzione di investire nella proprietà altrui). Sicuramente un intervento legislativo in questo senso sarebbe ulteriormente pesante in quanto accentuerebbe ulteriormente l'obbligo alla Certificazione, ma è più che mai opportuno per "chiudere realmente il cerchio" e fare in modo che gli utenti scelgano realmente in maniera consapevole dove abitare. Probabilmente più che un intervento dall'alto sarebbe anche possibile ottenere ciò con l'impegno delle Agenzie Immobiliari che potrebbero qualificarsi impegnandosi ad aggiungere tale informazione (Classe energetica) alla pubblicità degli immobili in vendita o affitto, offrendo anche al contempo la Certificazione Energetica come servizio di base preliminare alla messa in vendita o in affitto di un immobile.

martedì 11 gennaio 2011

Finalmente la bioraria per tutti

Dopo le opzioni tariffarie biorarie a scelta (a mio parere delle truffe in quanto per risparmiare veramente bisognava ibernarsi di giorno e scongelarsi di notte o essere una specie di vampiro), finalmente (meglio tardi che mai) la tariffa bioraria sarà applicata a tutti, consentendo veramente di incentivare l'uso razionale dell'energia elettrica. Nel 2011 la differenza sarà minima, poi le cose si accentueranno e si avrà la possibilità di risparmiare usando l'elettricità (e soprattutto gli elettrodomestici più voraci) di sera e al finesettimana. Riporto un dettagliato commento preso da un sito:


AEEG: DA GENNAIO 20 MILIONI LE FAMIGLIE CON I NUOVI PREZZI BIORARI

Da gennaio saranno oltre 20 milioni le famiglie italiane che riceveranno la bolletta calcolata con i nuovi prezzi biorari, meno convenienti nei giorni lavorativi dalle 8 alle 19 e più convenienti in tutte le altre ore e in tutti i fine settimana e festivi. Entro la fine del 2011, il nuovo sistema -che è automatico e non richiede nuovi contratti- sarà applicato a tutti i consumatori che hanno un contratto di fornitura alle condizioni stabilite dall’Autorità per l’energia e dotati di un contatore elettronico intelligente, che può leggere i consumi nei diversi momenti. L’introduzione dei prezzi biorari, iniziata nel luglio scorso, ha come obiettivi una maggiore equità ed economia per i singoli consumatori; un contenimento dei costi per l’intero sistema elettrico nazionale; un contributo alla tutela ambientale. Infatti, lo spostamento di parte dei consumi nelle ore più convenienti potrà consentire non solo di risparmiare nelle bollette individuali, ma anche di ridurre la punta di domanda elettrica generale e, di conseguenza, evitare l’utilizzo di centrali meno efficienti e più inquinanti, favorendo così un generale abbassamento dei costi e un minor impatto sull’ambiente.
Da gennaio 2011, è in arrivo anche una seconda novità: l’Autorità per l’energia ha infatti previsto l’introduzione di bollette semplificate per le forniture di elettricità o gas o per quelle congiunte di gas ed elettricità (contratti dual fuel); le nuove bollette saranno corredate da spiegazioni e saranno più facilmente confrontabili fra loro in modo da garantire una maggior trasparenza. Le nuove bollette conterranno anche informazioni aggiuntive per agevolare i clienti nel rapporto con i fornitori (ad esempio come inoltrare un reclamo, le procedure in caso di mancato o tardivo pagamento della bolletta, etc..) ed informazioni sul tipo di produzione elettrica utilizzata (ad esempio, da rinnovabili, a carbone, a olio combustibile o a gas). Il nuovo schema di bolletta, composto da un quadro sintetico e un quadro di dettaglio, dovrà essere applicato alle famiglie e ai clienti non domestici di piccole dimensioni, sia del mercato libero che tutelato.

I prezzi biorari nel dettaglio
Con i prezzi biorari, il costo dell’elettricità non sarà più unico come adesso, ma differenziato a seconda dei momenti di utilizzo. Prezzi più convenienti nei momenti in cui la richiesta di energia è minore, dalle 19 alle 8 dei giorni feriali, tutti i sabati, domeniche e altri festivi (in bolletta sono le fasce orarie “F23”), quando converrà concentrare almeno due terzi dei propri consumi, utilizzando elettrodomestici come lavatrice, lavapiatti, scaldabagno, forno elettrico, ferro da stiro, ecc. Elettricità meno conveniente invece dalle 8 alle 19 dei giorni lavorativi (fascia oraria “F1”). Ad oggi la differenza di prezzo fra ore più o meno convenienti è del 10% circa.



In un anno, i periodi più convenienti sono circa il doppio di quelli più costosi: concentrando i consumi in questi momenti si potrà risparmiare. Sarà quindi opportuno cercare di non utilizzare eccessivamente gli elettrodomestici quando i prezzi sono più alti, per evitare aumenti della spesa. Le opportunità di risparmio saranno tanto maggiori quanto più i consumi verranno spostati nei momenti convenienti. Ogni singolo cliente troverà nelle bollette l’esatta ripartizione dei suoi consumi nei diversi momenti, in modo da poter conoscere continuamente gli effetti delle proprie abitudini di utilizzo dell’elettricità.

I benefici per l’ambiente e i risparmi raggiunti
L’Autorità per l’energia stima che, se l’insieme delle famiglie italiane spostasse il 10% dei consumi nei periodi più favorevoli, si otterrebbe una riduzione di 450 mila tonnellate l’anno di anidride carbonica (CO2), equivalente alle emissioni di una centrale in grado di soddisfare i consumi di una città di circa 500 mila abitanti. In termini economici, si risparmierebbero circa 9 milioni di Euro l’anno per minori emissioni di CO2, circa 80 milioni come costo per combustibile e oltre 120 milioni come costi di impianto. Nell’insieme, il risparmio a favore della collettività delle famiglie e dei piccoli consumatori, sarebbe di oltre 200 milioni di Euro l’anno.

La fase transitoria fino al 31 dicembre 2011
Fino al 31 dicembre 2011 i prezzi biorari avranno solo un piccolo effetto di risparmio o di maggior spesa in bolletta. Infatti, per dare alle famiglie con consumi ancora sbilanciati nei momenti a maggior prezzo il tempo di abituarsi a conoscere le proprie abitudini, di valutare i cambiamenti della spesa e di adottare comportamenti favorevoli al risparmio, l’Autorità ha previsto un periodo transitorio nei quali vi sarà solo una piccola differenza fra i due prezzi (10%). Dal gennaio 2012, verranno applicati prezzi biorari che rispecchieranno integralmente il diverso costo dell’elettricità all’ingrosso nei diversi momenti; le differenze di prezzo saranno quindi più accentuate, con maggiori possibilità di risparmi in bolletta e viceversa. L’Autorità ha reso disponibili anche prezzi biorari “a richiesta” che prevedono differenze di prezzo maggiori, già aderenti ai diversi costi all’ingrosso dell’elettricità nei diversi momenti: chi volesse da subito l’applicazione di questi prezzi, potrà farne domanda al proprio fornitore.

Gli strumenti e le alternative per i consumatori
Chi non volesse usufruire dei prezzi biorari stabiliti dall’Autorità, può liberamente scegliere altre soluzioni sul mercato libero anche consultando, sul sito dell’Autorità (www.autorita.energia.it), il TrovaOfferte che consente di confrontare le numerose proposte offerte da vari operatori. Per facilitare i comportamenti individuali di risparmio e quindi capire come usare al meglio l’elettricità nei momenti più convenienti, l’Autorità ha messo a disposizione sul proprio sito il PesaConsumi, un simulatore che aiuta a valutare i propri consumi in varie ipotesi di utilizzo degli elettrodomestici. Per ulteriori informazioni è a disposizione lo Sportello per il consumatore dell’Autorità: numero verde 800.166.654, dalle 8 alle 18 di ogni giorno lavorativo.

Il Pesa consumi in dettaglio
Gli elettrodomestici non consumano tutti nello stesso modo: qualcuno influisce molto sulla nostra bolletta (quelli a più alto consumo, tipo lavatrici, lavastoviglie, ferri da stiro, scaldabagni elettrici, cucine e stufe elettriche), altri meno. Per aiutare a capire come utilizzarli nel modo più efficiente con i nuovi prezzi biorari, l’Autorità ha messo on line (www.autorita.energia.it) il Pesa Consumi, un simulatore che consente di calcolare quanto i singoli elettrodomestici di casa influiscano in percentuale sui consumi complessivi; in particolare, il sistema evidenzia il peso dell’utilizzo dei diversi elettrodomestici nei momenti in cui l’elettricità costa di più. Con il Pesa consumi, si può simulare lo spostamento dell’utilizzo di alcune di queste apparecchiature nei momenti più convenienti e quindi valutare quanto consumo può essere concentrato nelle ore a minor prezzo. Per utilizzare lo strumento è utile avere a disposizione la propria bolletta, nella quale è già indicata la ripartizione dei consumi nelle diverse fasce.

Fonte: AEEG

venerdì 17 dicembre 2010

Prorogato di un altro anno il 55%

IL 7 dicembre è stato approvato definitivamente il "Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2011 e per il triennio 2011-2013" (S.2465), equivalente all'ex Legge finanziaria che prevede all'art.1 comma 48 il rinnovo della detrazione del 55% delle spese sostenute entro il 31/12/2011 per interventi di riqualificazione energetica su edifici esistenti. L'unica modifica riguarda la detrazione che andrà suddivisa (per le spese sostenute nel 2011) in 10 anni anziché in 5 come previsto nel 2010. Tutto il resto non cambia.
Rispetto alla concreta possibilità di una eliminazione del 55% sicuramente la notizia è positiva anche se la proroga di anno in anno è sempre una "lotteria di capodanno" e non aiuta certo a programmare interventi importanti su edifici estesi, che a volte necessitano solo di progettazione ben più di un anno, per non parlare dell'esecuzione. Oltretutto tale metodo della proroga in extremis (e dopo unanime protesta di tutti gli operatori del settore e cittadini) la dice lunga su quali siano le priorità del nostro governo, non certo l'ambiente ed il rispetto degli accordi internazionali presi (Es. protocollo di Kyoto).
Di positivo c'è che per i cittadini con minor reddito dichiarato (e che a fronte di interventi edilizi sostanziosi potevano detrarre solo una parte di quanto di diritto, cioè fino all'importo annuale di tasse effettivamente pagate), la possibilità di detrarre in 10 anni è un concretissimo miglioramento.

Esempio:
Nel 2010 il Sig. Rossi spende 100.000 euro per riqualificare energeticamente la sua residenza. Avrebbe diritto a 55.000 euro di detrazione ma paga solo 5.000 euro di tasse all'anno, quindi in 5 anni detrarrà effettivamente 5 x 5.000 = 25.000 euro (in quanto non è previsto rimborso dell'eccedenza).
Ora se il Sig. Rossi facesse tale intervento nel 2011 detrarrebbe invece 10 x 5000 = 50.000 euro, che seppur in 10 anni sono esattamente il doppio di quanto detrarrebbe con intervento pagato nel 2010.


Quindi il 55% diventa maggiormente appetibile anche per lavoratori dipendenti e "giovani" pensionati.


Testo di Legge:
Le disposizioni di cui all’articolo 1, commi da 344 a 347, della legge 27 dicembre 2006, n. 296,si applicano nella misura ivi prevista, anche alle spese sostenute entro il 31 dicembre 2011. La detrazione spettante ai sensi del presente comma e`ripartita in dieci quote annuali di pari importo. Si applicano, per quanto compatibili, le disposizioni di cui all’articolo 1, comma 24, della legge 24 dicembre 2007, n. 244, e successive modificazioni, e all’articolo 29, comma 6, del decreto-legge 29 novembre 2008, n. 185, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 gennaio 2009, n. 2.

giovedì 2 dicembre 2010

OT: Certificazione acustica degli edifici

Riassumo lo stato dell'arte della normativa riguardante l'isolamento acustico degli edifici residenziali. E' in vigore una legge, cioè il DPCM 1997, a detta degli addetti ai lavori "pieno di errori" e che è stato copiato e ricopiato (a volte con ulteriori errori e modifiche), in molti regolamenti edilizi comunali.
I limiti imposti da tale legge sono a volte di difficile realizzazione, di incerta misura (specie ad opera di diversi periti in sede legale), con la coseguenza di numerose cause intentate (e spesso vinte) a danno dei costruttori. Il Ministero competente ha commissionato all'Uni una norma tecnica che è stata pubblicata da poco (UNI 11367). Tale norma tecnica è stata realizzata appositamente per essere la base di una nuova normativa sull'acustica che il Governo avrebbe dovuto fare già da tempo, anche con lo scopo di correggere il DPCM esistente. Ora per qualche tipo di problema o contrasto (a pensar bene) o totale disinteresse (a pensare male), tale legge non è mai stata approvata e la norma Uni relativa non è tuttora un documento cogente ma è utilizzabile solo "volontariamente" per certificare una classe di appartenenza acustica di un dato edificio. Sappiamo tutti che col coacervo di leggi e decreti (ora anche di testi unici) che si affollano in edilizia, le norme volontarie sono destinate all'oblio nel senso che nessuno le utilizzerà mai (proprio perchè troppe e spesso incongruenti sono le norme da rispettare).
E fin qui tutto bene, o meglio tutto come al solito. Il problema grosso è che sempre il Governo ha pensato bene di sospendere la validità del suddetto DPCM (in attesa del nuovo e disperso testo di legge) solo nei rapporti fra privati ("Legge Comunitaria"). In sostanza il decreto (coi suoi limiti discutibili) rimane in vigore ma i costruttori sono praticamente liberi di non rispettarlo in quanto nessuno potrà più citarli in giudizio. Potranno invece probabilmente citare in giudizio i progettisti o le amministrazioni gli uni per non aver ben progettato e le altre per non aver controllato e fatto rispettare la legge!




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lunedì 1 novembre 2010

Che fine faranno gli incentivi del 55%?

Mentre molte associazione ed enti continuano a perorare la causa della proroga degli incentivi del 55%, si apprende che la decisione è stata ulteriormente rimandata e si saprà la verità solo gli ultimi giorni dell'anno. Pertanto l'unica possibilità per chi ha lavori di riqualificazione energetica in atto è quella di FINIRLI* E PAGARLI (con bonifico naturalmente) entro il 31.12.2010. Questo perchè forse l'incentivo sarà prorogato ma lo si saprà con certezza, come detto, solo gli ultimi giorni dell'anno. Non è una novità, è sempre stato cos'ì e anche le altre proroghe sono avvenute in extremis, comunque non è certo un bel segnale, per dirla tutta. In questo regime di incertezza l'Agenzia delle Entrate ha aggiornato la sua guida alle agevolazioni fiscali (settembre 2010)!


Inutile ricordare come gli incentivi del 55% siano in realtà un'ottima cosa sia per i cittadini, (che possono riqualificare le abitazioni a costo contenuto, risparmiando nel tempo in spese per riscaldamento) che per l'ambiente (l'edilizia produce inquinamento in misura maggiore rispetto anche ai trasporti, gli edifici esistenti molto inquinanti sono in numero infinitamente superiore rispetto a quelli ecologici di nuova concezione), ma anche per le imprese (lavoro creato dalle ristrutturazioni che senza incentivi semplicemente non si farebbero) e per lo stato (senza incentivi il "nero" in edilizia tornerebbe a farla da padrone, con minori introiti in tasse e imposte e di conseguenza maggiore evasione fiscale). Evidentemente se vi sono dei dubbi sulla bontà dell'incentivo sono giustificati unicamente dal fatto che la politica ormai è distaccata dalla realtà e persegue obiettivi diversi (non il benessere dei cittadini e delle imprese, non il rispetto del protocollo di Kyoto, non il risanamento del bilancio dello stato, non il risparmio energetico), obiettivi che non è elegante ricordare in questa sede!


* L'Ag. Entrate ha precisato (per aiutare i cittadini) che possono essere agevolati anche interventi finiti successivamente, le agevolazioni saranno solo però sulla parte fatta e pagata nel 2010. Cioè se ho un intervento che non riesco a finire entro il 2010 posso comunque portare in detrazioni tutte le spese sostenute nel 2010, dandone comunicazione entro 31 marzo 2011 (sempre che 55% non sia effettivamente prorogato).




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